Domanda di Mobilità personale Docente, Educativo, ATA 2025/26. Urge fare alcune riflessioni.

Pubblicato il 29 gennaio 2025 alle ore 21:26

In questo momento, la maggior parte del personale scolastico interessato alla mobilità territoriale avrà presumibilmente già esaminato i punti principali del nuovo contratto relativo alla mobilità. Dopo una prima analisi, è probabile che molti abbiano accolto favorevolmente alcune delle novità. A tal proposito, ci riferiamo in particolare ai docenti e al personale educativo e amministrativo originari delle regioni meridionali, i quali, da decenni, si trovano costretti a operare nelle regioni settentrionali, spesso con stipendi insufficienti a compensare i disagi legati alla lontananza dai propri luoghi di origine. Questa nuova fase può rappresentare per loro l'inizio di una speranza: il sogno di un ritorno alle proprie radici, di un riavvicinamento ai propri affetti, e di una riconnessione con una realtà familiare interrotta molti anni fa, quando partenze forzate li portarono a sostituire la vicinanza dei propri cari con il peso di una valigia.

Dall'analisi dettagliata delle disposizioni contenute nel nuovo contratto, emerge chiaramente una maggiore flessibilità rispetto ai vincoli triennali, estesa peraltro a una platea più ampia di lavoratori rispetto alle precedenti annualità. Questa novità, tuttavia, non può essere considerata un traguardo meramente positivo. Ed ecco il motivo: negli ultimi anni, si è assistito a una riduzione sensibile del numero complessivo di cattedre disponibili, con un impatto particolarmente significativo nel Sud Italia, dove la carenza di posti si riflette in maniera ancora più marcata sui trasferimenti interprovinciali. A fronte di tali riduzioni, l'ampliamento della platea di docenti e personale ATA aventi diritto a partecipare alla mobilità territoriale (e professionale) potrebbe risultare illusorio, generando meccanismi fortemente competitivi per un numero sempre più limitato di posti disponibili. Utilizzando una metafora, si può affermare che, se fino all'anno scorso 50 concorrenti potevano gareggiare per 10 premi, oggi i concorrenti sono divenuti 100, ma i premi si sono ridotti a 5. In sostanza, ci troviamo di fronte a una situazione in cui a un'apparente concessione corrisponde un contemporaneo riequilibrio delle opportunità, mantenendo invariata la condizione di difficoltà preesistente. Questo approccio è stato più volte riscontrato negli anni, non solo in tema di mobilità, ma anche in relazione agli stipendi ("adeguamento alla media europea") e alle convenzioni, spesso poco incisive o realmente utili.

Quali azioni dovrebbe concretamente intraprendere un Governo per affrontare questi problemi?

  • Ridurre il numero di alunni per classe, con il conseguente aumento del numero di classi, cattedre e un miglioramento complessivo della qualità dell'istruzione;
  • Promuovere un adeguato ricambio generazionale tra il personale scolastico, tenendo in considerazione i rischi di burnout ripetutamente segnalati e documentati, con l'obiettivo di ringiovanire il corpo docente e garantire una maggiore disponibilità di cattedre.
  • Implementare convenzioni che agevolino anche coloro che si spostano per lavoro utilizzando mezzi propri o treni regionali – al momento esclusi dalle attuali misure –, nonché offrire supporto per spese legate a vitto e alloggio;
  • Intervenire sugli edifici scolastici del primo e secondo ciclo di istruzione con progetti di innovazione, sostenibilità, sicurezza e inclusività. Ciò include la messa in sicurezza, l'adeguamento sismico, l'efficientamento energetico e, ove necessario, interventi di sostituzione edilizia.
  • Altri interventi pertinenti che favoriscano il benessere e la produttività del personale scolastico.

Concludendo, desideriamo rivolgere, come redazione di insegnantitaliani.it, i nostri più sinceri auguri ai docenti e al personale scolastico che coltivano il legittimo desiderio di un meritato ricongiungimento con la propria terra d'origine.

 

Team insegnantitaliani.it

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Commenti

D'Ettorre
4 mesi fa

Concordo in toto!

Monja
4 mesi fa

Ma cosa c'entrano gli ultimi due punti con la mobilità? Mi sembrano fuori tema! Per il resto approvo tutte le precedenti inoziative e sarei per la pensione a 60 anni.